Concorso

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Metropolis è un concorso internazionale di cortometraggi dedicato al tema del lavoro e delle urgenze sociali, organizzato dall’associazione Statuto dei lavoratori.it e patrocinato dalla Lucana Film Commission, dalla Apulia Film Commission e dal Comune di Matera.
La prima edizione del concorso si svolgerà nella città di Matera dal 13 al 16 luglio.
L’iscrizione è gratuita. Possono partecipare opere girate in qualsiasi formato e tecnica della durata massima di 15 minuti, in lingua italiana o altra lingua con sottotitoli in italiano o in inglese.
La produzione dei cortometraggi non deve essere antecedente al 1 gennaio 2015.
I 10 cortometraggi finalisti saranno selezionati dal Direttore artistico, dal Direttore scientifico e da esponenti dell’associazione Statuto dei lavoratori.it .
I vincitori saranno designati il 16 luglio 2016, dalla giuria del concorso, costituita da autorevoli professionisti nel campo artistico e scientifico.

I premi in palio:
– “Miglior cortometraggio” : € 1000,00 (mille//00) – finanziato dalla Lucana Film Commission
– “Premio speciale della giuria”: € 500,00 (cinquecento//00)
– “Menzioni speciali”, con targa di riconoscimento, per miglior sceneggiaura; miglior regia; miglior attore; miglior corto lucano; miglior corto pugliese.

Soggetto promotore

“Statutodeilavoratori.it” è un’associazione senza scopo di lucro, apartitica ed aconfessionale, fondata da giovani ricercatori e dottori di ricerca in diritto del lavoro dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

L’Associazione ha lo scopo di promuovere l’approfondimento e la diffusione degli studi e delle ricerche di diritto del lavoro, nonché di promuovere lo scambio di idee e di informazioni tra gli operatori del diritto e il mondo politico, sociale, ed economico.

In particolar modo l’associazione intende sperimentare metodi di divulgazione innovativi delle scienze economiche, giuridiche e sociali, idonei alla diffusione delle relative conoscenze nella società intera, e non soltanto fra gli studiosi e gli operatori delle materie, nella convinzione che ciò possa contribuire alla crescita materiale ed immateriale dei cittadini, al progresso dell’imprenditoria, al rafforzamento della solidarietà sociale e del senso civico, al rinnovamento della società nella prospettiva di una più libera, felice e consapevole esplicazione della persona umana. L’Associazione oltre a sostenere la ricerca scientifica nelle scienze economico-giuridiche e sociali, è promotrice di eventi culturali e corsi di formazione tecnico-professionali nell’ambito del diritto del lavoro e sindacale, delle relazioni industriali e della sociologia.

L’Associazione, nella sua prima fase di attività, ha concentrato la sua attività in Puglia e Basilicata, in vista di un ampliamento del proprio raggio di azione.

Manifesti programmatici

Manifesto del direttore scientifico prof. Roberto Voza:

«Scene di lavoro, o meglio di lavoratori che escono dalla fabbrica. Comincia così la storia del cinema. La Sortie des ouvriers de l’usine Lumière à Lyon (Uscita degli operai dalla fabbrica Lumière a Lione) è uno dei film che aprono il primo spettacolo pubblico di cinematografo, il 28 dicembre 1895 a Parigi. Ad essere rappresentata non era la pena del lavoro, ma il momento dell’uscita dai cancelli, appagante e confortante per gli spettatori. E non c’erano tute sudate, ma abiti da Belle Époque.

Col tempo, l’occhio della telecamera ha saputo stringere meglio sulla fatica e sullo sfruttamento, come pure sulla parabola di riscatto e di orgoglio che ha accompagnato il secolo del lavoro.

Ora il ‘900 è alle spalle, ma il lavoro e, soprattutto, la Storia non sono finiti. Certo, però, la classe operaia si è fatta quasi invisibile (e non crediamo che sia andata tutta in paradiso), e il cinema sul lavoro si è riempito di frammenti e di rimpianti, di dubbi e di contraddizioni, come quelle che pervadono i personaggi di Ken Loach.

Da noi Mimì Metallurgico non c’è più, o se c’è, non è al centro della scena. L’iconografia del lavoro non ha più una figura centrale di riferimento. Forse può esserlo San Precario, ironica e amara immagine del lavoro etimologicamente ‘pregato’, ovvero concesso per grazia, e quindi inevitabilmente incerto e provvisorio.

E allora, si può, nello spazio di un cortometraggio, dare voce e volto al lavoro, senza retorica, senza stereotipi? Un click vivido, non un cliché sbiadito.

Lo chiediamo ai giovani (magari aspiranti) registi di oggi, nella terra dei Sassi, da sempre set a cielo aperto e ora Capitale europea della Cultura».

Manifesto del direttore artistico Antonio Andrisani:

«Nel visionario “Metropolis” (1926) di Fritz Lang, i conflitti di classe vengono posticipati in un distopico futuro e il cinema ha cominciato a occuparsi del rapporto tra uomo e lavoro. Charlie Chaplin nel 1936, premendo leve e pulsanti, blocca la produzione dell’infernale catena di montaggio. Molto deve il grande regista americano a Renè Clair che lo ispirò con il suo “A me la libertà” di pochi anni prima. Nel 1971, Elio Petri con “La classe operaia va in paradiso” ritorna con ferocia in una alienante fabbrica. Questa volta sarà l’operaio “Lulu’”, moderno Charlot a raccontare il rapporto tra individuo e macchina, tra realizzazione della persona e tempi di produzione. Nel 1999 Laurent Cantet con “Risorse umane” firma una intensa opera sulla pratica del licenziamento per razionalizzare la forza lavoro interne alle fabbriche. Nel 2008, Paolo Virzì ci introduce nell’amaro mondo dei call center e io stesso vinco il primo premio al concorso di cortometraggi della CGIL indetto in occasione del proprio centenario con “31” raccontando con ironia il regime del precariato. Questo breve excursus che non ha alcuna pretesa di completezza, mi induce però a chiedermi: Oggi, viviamo a Metropolis?.

Il mondo del lavoro ha subito svariate trasformazioni e nonostante alcuni casi interessanti il cinema non ha prestato la giusta attenzione, o meglio, ha smesso di raccontare l’epica collettiva del lavoro e la coralità dei fermenti ripiegandosi su vicende individuali e intimistiche .

I luoghi, la fabbrica, la città, il mare, la terra, i diritti civili, la solidarietà, la partecipazione, la pace sopra ogni cosa. Con “Metropolis” vogliamo aprire nuovamente una finestra sulle immagini di questi grandi valori. Piccole, grandi storie che ci inducano a riflettere sulle modificazioni sociali che donne, uomini, bambini, anziani, vivono quotidianamente spesso con disagio».

Eventi collaterali

Aspettando Metropolis

Nelle 3 giornate che precedono la premiazione si svolgeranno nella città di Matera incontri e proiezioni che avranno come oggetto il lavoro, la comunità, la cultura e l’economia.

Luoghi ed orari saranno comunicati con precisione ed adeguato anticipo sulla pagina www.statutodeilavoratori.it/metropolis.

Nei mesi di settembre/ottobre l’esperienza di Metropolis si sposterà nelle città di Foggia, Bari e Taranto.

 

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